Roma, 3 aprile 2014
Le aziende italiane aderenti ad Anafe–Confindustria hanno appreso oggi il contenuto dell’ordinanza del Tar del Lazio che ha accolto le loro istanze, confermando la sospensiva del DM che stabilisce le procedure di autorizzazione per la commercializzazione e quelle per il versamento dell’imposta di consumo del 58,5% del prezzo di vendita rimettendo la decisione della legittimità della tassa alla Corte Costituzionale. “Il TAR Lazio ritiene irragionevole imporre la stessa tassazione prevista per il tabacco lavorato anche a liquidi privi di nicotina e semplicemente aromatizzati (fragola, menta, vaniglia ecc…) ed ai relativi vaporizzatori (c.d. sigarette elettroniche); ed evita che l’amministrazione finanziaria possa pretendere dalle imprese del settore, in aggiunta al già gravoso carico fiscale, un’imposta superiore addirittura agli stessi ricavi delle vendite e tale da determinare il sicuro fallimento delle imprese”. Afferma il Professor Avvocato Fabio Francario, difensore delle imprese ricorrenti. “Il giudizio sulla legittimità della norma che equipara le due tassazioni è ora rimesso alla Corte Costituzionale” conclude “Nell’attesa della decisione della Consulta, la pronuncia del TAR Lazio consente alle imprese che hanno investito in Italia in un periodo di crisi come l’attuale di continuare a commercializzare i rispettivi prodotti e di conservare i livelli occupazionali dell’intera filiera produttiva e commerciale”. Una vittoria su tutta la linea dei produttori di liquidi per sigarette elettroniche che già da ora chiedono al Governo Renzi di riaprire il tavolo di attuazione della delega fiscale che si era riunito alla fine della scorsa legislatura per rivedere la normativa ed arrivare ad una soluzione condivisa ed equa.
La tassazione al 58,5% prevista dal DL Iva e Lavoro della scorsa estate, come Anafe-Confindustria e nei giorni scorsi anche uno studio dell’autorevole CASMEF LUISS hanno ribadito, non è sostenibile per un mercato come quello delle sigarette elettroniche. “Un mercato” ricorda il Presidente di Anafe-Confindustria Massimiliano Mancini “che in due anni ha generato più di 5000 posti di lavoro, ha reso l’Italia un’eccellenza europea nella produzione di liquidi per sigarette elettroniche, e ha visto giovani imprenditori mettersi alla prova nonostante il periodo di crisi economica in cui viviamo da anni”.