A seguito delle numerose segnalazioni ricevute, abbiamo constatato che, sia tramite le piattaforme Instagram, Facebook, Telegram e altri social media, sia tramite attività di distribuzione e rivendita (all’ingrosso e al dettaglio), vengono promosse e commercializzate sul territorio italiano, sigarette elettroniche (anche monouso) non in regola e le cui caratteristiche violano la normativa vigente.
ANAFE – Insieme, più forti
Sintesi delle principali attività svolte da ANAFE Confindustria nel 2021
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Intervento del Presidente Umberto Roccatti su Panorama
ANAFE/SALUTE: RAPPORTO SCHEER INCOMPLETO IGNORATO IL VANTAGGIO DELLA SIGARETTA ELETTRONICA
Presidente Roccatti: “Pronta una petizione per chiedere alle istituzioni di valutare i benefici del vaping rispetto al fumo tradizionale”
Roma, 04 maggio 2021. “Nel 2021, con ormai numerosi studi scientifici indipendenti a supporto e con il parere favorevole di molteplici autorità sanitarie di tutto il mondo, riteniamo inaccettabile non considerare i vantaggi delle sigarette elettroniche nel processo di cessazione dal fumo tradizionale, e tantomeno non analizzare i loro rischi e benefici in maniera comparata rispetto alle sigarette.” Questo il commento di Umberto Roccatti, Presidente di ANAFE Confindustria, l’Associazione nazionale dei produttori di fumo elettronico, in merito alla pubblicazione del parere definitivo dello SCHEER (Scientific Commitee on Health, Environmental and emerging risk); organo consultivo della Commissione europea.
“Pur integrando all’interno del suo parere definitivo alcune osservazioni avanzate da ANAFE – prosegue Roccatti – lo SCHEER ha continuato ad avere un approccio conservativo e di massima precauzione, oltre che ad analizzare gli effetti dello svapo solo in termini assoluti, senza procedere a un paragone rispetto alle tradizionali sigarette; che ancora oggi sono la causa di circa 700.000 decessi ogni anno nell’Unione europea. Inoltre, le conclusioni del report risultano ancor troppo parziali se si considera che quasi tutti i dati e le basi scientifiche richiamate provengono dal mercato USA, dove la regolamentazione è estremamente meno stringente rispetto a quella europea e dove le abitudini di consumo di tali prodotti si sono evolute in maniera sensibilmente differente rispetto al Vecchio Continente. In Europa, infatti, la sigaretta elettronica è già stata riconosciuta da alcune autorità, in primis da quelle di salute pubblica inglese, un valido strumento per la cessazione”.
“Pertanto, in considerazione di questo caos di informazioni, abbiamo deciso di promuovere insieme a LIAF (Lega Italiana Antifumo) una petizione che sarà lanciata nei prossimi giorni su Change.org per chiedere al Governo italiano, e in particolare al Ministero della Salute, di farsi portavoce a livello europeo affinché possa essere promossa un’analisi comparata tra svapo e sigarette tradizionali, che una volta per tutte fornisca ai cittadini e ai consumatori informazioni chiare e adeguate sull’impatto sanitario delle sigarette elettroniche. Per raggiungere, infatti, l’ambizioso obiettivo fissato dalla Commissione Ue – che prevede una riduzione, entro il 2040, della popolazione fumatrice europea dall’attuale 25% al 5% -è necessario fornire ai cittadini- soprattutto ai fumatori che non vogliono o non riescono a smettere di fumare (oggi l’80% del totale) – proposte ricevibili basate dati scientifici aggiornati e relativi al contesto europeo, che permettano una scelta consapevole circa l’utilizzo dei nuovi prodotti senza combustione e in particolare delle e-cig”. Conclude Roccatti.
“Numerose ricerche scientifiche indipendenti hanno dimostrato che l’uso delle e-cig è di gran lunga meno dannoso del fumo”. Il prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR, Centro di Ricerca Internazionale per la Riduzione del danno da fumo dell’Università degli Studi di Catania, ha infatti, affermato: “Le conclusioni prodotte dallo SCHEER omettono, in maniera sorprendente, qualsiasi valutazione scientifica della riduzione del danno da fumo e dimostrano l’inosservanza da parte della Commissione di tutte le basilari norme di condivisione e ascolto. Migliaia di studi scientifici hanno già dimostrato che, per chi non riesce a smettere di fumare da solo, il passaggio a prodotti privi di combustione riduce il danno da fumo correlato fino al 95%. Sappiamo che per i soggetti affetti da alcune patologie (come ipertensione arteriosa, diabete, BPCO e addirittura schizofrenia) il passaggio alle elettroniche rappresenta la soluzione più efficace per ridurre e smettere completamente di fumare”.
Milioni di fumatori nel mondo hanno scelto di passare allo svapo come soluzione meno dannosa. “Questi strumenti garantiscono al fumatore un’esperienza sensoriale simile a quella del fumo ma senza i danni provocati dalla combustione e la presenza degli aromi risulta efficace anche nel processo di cessazione” ha concluso il Presidente della Lega Italiana Anti Fumo, Ezio Campagna.
Fumo elettronico, Anafe: bene report UK sul vaping. L’Oms non può ignorare il rischio ridotto dello svapo
Umberto Roccatti: “Tempi maturi per la riduzione del rischio nelle politiche antifumo”
Roma, 02 aprile 2021. ANAFE – Associazione Nazionale Produttori Fumo Elettronico aderente a Confindustria – accoglie con favore il rapporto sul vaping rilasciato dall’intergruppo parlamentare inglese Aapg (Party Parliamentary Group) che ha l’obiettivo di promuovere la sigaretta elettronica come strumento di riduzione del rischio nelle politiche antifumo, in aperta opposizione all’OMS, che invece intende limitare aspramente lo svapo, messo ideologicamente sullo stesso piano del fumo tradizionale. “Il Regno Unito, grazie ad un approccio scientificamente laico e progressista, si dimostra ancora una volta all’avanguardia nei confronti delle politiche antifumo, sottolineando come il vaping sia un’ottima opportunità per ridurre significativamente il numero di fumatori, nonché le spese sanitarie correlate al fumo”. Così ha commentato l’iniziativa dell’intergruppo parlamentare inglese il Presidente di ANAFE, Umberto Roccatti. “Insieme al Parlamento inglese, condividiamo l’obiettivo di garantire uno strumento a rischio ridotto – del 95% meno dannoso rispetto al tabacco tradizionale – al miliardo di persone in tutto il mondo che non vogliono o non riescono a smettere di fumare, quasi 10 milioni solo in Italia”.
“Condividiamo in particolare le raccomandazioni del rapporto all’OMS che includono l’affermazione del principio di riduzione del rischio e l’abbandono di posizioni proibizioniste, la limitazione di qualsiasi decisione relativa al divieto di svapo e di altre alternative a rischio ridotto del fumo, il coinvolgimento di esperti e consumatori durante l’evento internazionale delle parti (COP) e l’istituzione di un gruppo di lavoro per esaminare la scienza e le prove per i prodotti nuovi ed emergenti. Dopo tutte le evidenze scientifiche, non solo è grave considerare la sigaretta elettronica marginale nella lotta al fumo e continuare ad esporre milioni di fumatori al rischio di cancro, ma ancor più assurdo che siano paragonate al fumo tradizionale, che causa quasi 1/3 dei casi di cancro in Europa”. Ha aggiunto il Roccatti.
“L’iniziativa inglese assume particolare rilevanza in questo momento storico in cui ci stiamo avvicinando a importanti appuntamenti internazionali nel corso dei quali le istituzioni di tutto il mondo saranno chiamate ad affrontare il tema. Ricordo infatti che a novembre ci sarà la COP9 (Conferenza delle parti), il più importante evento istituzionale di confronto sul settore, in merito al quale non solo auspico che la posizione inglese possa essere presa finalmente in considerazione ma soprattutto che anche altri Paesi dove la cultura della riduzione del rischio è già realtà possano condividere gli effetti positivi dell’utilizzo delle sigarette elettroniche nelle campagne antifumo, contribuendo così ad un cambio di passo da parte dell’OMS”. Ha concluso Roccatti.
Cinquanta studi indipendenti sulla sigaretta elettronica e sul principio della riduzione del rischio
I 50 studi indipendenti sul rischio ridotto che il Presidente Umberto Roccatti ha consegnato all’Istituto Superiore di Sanità.
SIGARETTE ELETTRONICHE: NASCE ANAFE RETAIL
Il Presidente di ANAFE, Roccatti: “Associazione in prima linea per sostenere produttori ed esercenti”
Roma, 30 novembre 2020. ANAFE – Associazione Nazionale Produttori Fumo Elettronico aderente a Confindustria – lancia il progetto Anafe Retail. L’iniziativa nasce per supportare e valorizzare le attività di rivendita di sigarette elettroniche e liquidi da inalazione. Tra i vantaggi per gli associati, l’utilizzo di un’apposita insegna, sinonimo di riconoscibilità da parte dei consumatori e di offerta di prodotti sicuri e in linea con il codice etico Anafe, la corretta rappresentanza di interessi verso le istituzioni, la possibilità di prendere parte a campagne informative per la rete Anafe Retail e infine il servizio di consulenza legale e di newsletter relativa ai principali adempimenti amministrativi e interpretazione delle norme.
Grazie a questo progetto, ANAFE, che lavora per valorizzare tutti gli attori della filiera del fumo elettronico, ha l’obiettivo di indirizzare gli esercenti verso le prassi commerciali e amministrative virtuose per creare un network sempre più inclusivo tra produttori ed esercenti, ponendo al primo posto la promozione, lo sviluppo e la diffusione della cultura del rischio ridotto. Un’iniziativa volta ai protagonisti del mercato, fatto di eccellenze italiane, rappresentato dalla maggior parte da piccole medie imprese, negozianti e dai giovani virtuosi che hanno scommesso e investito su un settore altamente regolamentato che, se si considera l’intero indotto, occupa circa 45.000 persone. Rivolto ai negozi specializzati autorizzati ADM, che non siano iscritti ad altre associazioni di categoria, Anafe retail è da oggi ufficialmente operativo per la campagna adesioni 2021.
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UMBERTO ROCCATTI NOMINATO VICE PRESIDENTE DI IEVA
Il Presidente di Anafe ai vertici dell’associazione che rappresenta le imprese del settore del vaping in ambito europeo
Roma, 01 ottobre 2020. L’assemblea generale di IEVA – Independent European Vape Alliance – nel corso dell’assemblea generale tenutasi ieri a Bruxelles ha nominato Vicepresidente Umberto Roccatti, attuale Presidente di Anafe Confindustria, l’Associazione Nazionale Produttori Fumo Elettronico. IEVA rappresenta in ambito comunitario le imprese attive nel settore del vaping, dai produttori ai distributori fino ai rivenditori al dettaglio. L’associazione ha l’obiettivo di sostenere e tutelare gli interessi del settore presso le istituzioni e gli stakeholder dell’Unione Europea, con un particolare focus sulle azioni di promozione della cultura del rischio ridotto, strategia di tutela della salute per quei fumatori adulti di sigarette tradizionali che non riescono o non vogliono smettere di fumare. La nomina di Roccatti ai vertici di IEVA testimonia come, anche in ambito internazionale, venga apprezzato e condiviso l’approccio di ANAFE, soprattutto nel dialogo istituzionale, e come sia di preminente importanza il mercato italiano, che nel corso degli anni è diventato un punto di riferimento anche sotto il profilo regolatorio per tutta l’Unione europea.
“Sono davvero lieto di poter rappresentare il settore del fumo elettronico a livello europeo e di poter contribuire a promuovere proposte che da un lato tutelino i consumatori e dall’altro favoriscano lo sviluppo di prodotti a rischio ridotto. Inoltre, in questa mia nuova veste, porterò con me tutta l’esperienza che ANAFE ha maturato a livello nazionale negli ultimi anni nonché i punti di forza della normativa italiana, che oggi può essere definita all’avanguardia sia da un punto di vista fiscale sia per la regolazione del mercato”, ha commentato con entusiasmo Roccatti, che poi ha aggiunto: “Nei prossimi mesi si scriverà la nuova direttiva Europea che ridefinirà la normativa relativa alle sigarette elettroniche e ai liquidi da inalazione. È dunque importantissimo per IEVA, di cui Anafe è membro fondatore, intervenire e confrontarsi con gli attori istituzionali europei affinché possa essere definito un nuovo e migliore quadro legislativo in cui operare, che possa auspicabilmente guardare all’esperienza regolatoria italiana come punto di riferimento”.
“RIDE 4 VAPE”: TERMINA A ROMA IL BIKE TOUR LANCIATO DA ANAFE
Consegnati all’ISS gli studi indipendenti sul rischio ridotto Presidente Roccatti: “Avviato importante tavolo di confronto con l’ISS”
Roma, 16 settembre 2020. Si è concluso stamani il bike tour “Ride4Vape” lanciato da ANAFE (Associazione Nazionale Produttori Fumo Elettronico aderente a Confindustria), con il supporto di LIAF (Lega Italiana Anti Fumo). Obiettivo dell’iniziativa è stato quello di sensibilizzare media, consumatori e istituzioni sui rischi legati al fumo tradizionale, diffondendo la cultura della riduzione del rischio (propria di prodotti innovativi senza combustione come le sigarette elettroniche) e le relative informazioni di natura scientifica.
Dopo aver lasciato Torino domenica scorsa in sella alla sua bicicletta, il Presidente di ANAFE Umberto Roccatti ha percorso quasi 700 km raccontando, durante le 4 tappe, i dettagli e il significato di questo tour attraverso un live Facebook. E così questa mattina, presso l’Istituto Superiore di Sanità – dove Roccatti ha consegnato una chiavetta usb contenente oltre 50 studi indipendenti sulle e-cig – si è conclusa la pedalata.
“Ride4Vape è stata un’avventura incredibile. Per noi era importante portare queste 50 ricerche all’attenzione dell’ISS. Ora auspichiamo che il tavolo di confronto sia continuo e proficuo e che la sigaretta elettronica e in generale i prodotti liquidi da inalazione, in un’ottica di rischio ridotto, vengano considerati dalle istituzioni sanitarie parte delle alternative nella lotta al fumo. Nel nostro Paese si contano circa 12 milioni di fumatori e ben il 75% non riesce o non vuole togliersi un vizio mortale che causa ogni anno, solo in Italia, più di 80 mila decessi” – racconta Roccatti.
Infatti, da una ricerca della Queen Mary University (Londra), le e-cig risultano più efficaci rispetto alle terapie a base di cerotti o compresse, tanto che l’80% del campione la ritiene un’alternativa valida per abbandonare la sigaretta classica. Tra le altre evidenze scientifiche più significative e presenti nella chiavetta, lo studio condotto dal Centro Antifumo Ospedale San Giovanni Bosco di Torino, in cui si dà evidenza di come il passaggio alla sigaretta elettronica determini una fortissima riduzione dei livelli di monossido di carbonio nell’organismo dopo solo 6 mesi dal suo utilizzo esclusivo. Livelli addirittura paragonabili a quelli di un non fumatore.
AL VIA “RIDE 4 VAPE”, IL BIKE TOUR LANCIATO DA ANAFE PER RACCONTARE LA VERITA’ SULLE E-CIG
Il Presidente Roccatti pedalerà da Torino a Roma per consegnare 50 studi indipendenti sul rischio ridotto all’Istituto Superiore di Sanità
Roma, 09 settembre 2020. Partirà domenica 13 settembre da Torino la “Ride4Vape”, il tour lanciato da ANAFE (Associazione Nazionale Produttori Fumo Elettronico aderente a Confindustria), con il supporto di LIAF (Lega Italiana Anti Fumo), nato per sensibilizzare consumatori e istituzioni sui rischi della sigaretta tradizionale e consegnare all’Istituto Superiore di Sanità gli studi indipendenti sul rischio ridotto derivante dall’utilizzo di quelle elettroniche.
Protagonista della pedalata – di quasi 700 km – il Presidente Umberto Roccatti, che lascerà il capoluogo piemontese alla volta di Rapallo (Ge) e che, prima di approdare nella Capitale, lo vedrà fare tappa a Cecina (LI) e a Tarquinia (VT). Durante il tour, il Presidente di Anafe, tramite un live Facebook, racconterà nel dettaglio l’iniziativa e i suoi retroscena. Sempre su Facebook, verrà, inoltre, attivata una raccolta fondi volta a supportare l’attività dei ricercatori della Lega Italiana Anti Fumo, impegnati da anni nella lotta alle sigarette e nello studio di strumenti utili per ridurre i danni legati al loro consumo. Le donazioni potranno essere effettuate al seguente link: https://www.liaf-italia.it/dona-ora/.
“Ride4Vape è una iniziativa che nasce per sensibilizzare pubblico e istituzioni sul minor rischio della sigaretta elettronica, i cui danni vengono spesso incautamente paragonati a quelli della sigaretta tradizionale, che miete ogni anno in Italia 80 mila vittime” – dichiara Roccatti. “Il settore è ormai maturo per dimostrare a opinion e decision maker – in questo caso soprattutto all’ISS – la qualità della propria missione: la necessità di dare un’alternativa a tutti quei fumatori adulti che non riescono o non vogliono smettere di fumare e che sono circa il 75% dei 12 milioni di fumatori in Italia, fornendo, in massima sicurezza, prodotti a rischio ridotto certificati e made in Italy.”